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Sesto Fiorentino, uranio alla Ginori: vecchi vertici aziendali a processo

Il procedimento inizierà i primi giorni di febbraio 2015 con l'accusa di aver violato le norme sulla gestione dei rifiuti radioattivi

Inizierà il 3 febbraio 2015 il processo che vede alla sbarra i vecchi dirigenti della Richard Ginori con l’accusa di aver violato le norme sulla gestione dei rifiuti radioattivi. Dall’ex presidente del Consiglio di Amministrazione Roberto Villa al liquidatore Marco Milanesio per arrivare al direttore dello stabilimento Gianluigi Carpani al delegato della sicurezza  Angelo Colombo fino al consulente Antonio Marseglia.

Nel 2013 lo stabilimento della Ginori in via Giulio Cesare a Sesto Fiorentino è stato acquistato dopo una lunga vicenda sindacale dalla griffe fiorentina Gucci. Fu proprio la nuova proprietà a segnalare la presenza dei fusti. In uno scantinato della fabbrica furono ritrovati circa 15 kg di uranio, conservati in due fusti di piombo. Dalle prime verifiche venne evidenziato che si trattava di sostanze radioattive utilizzate forse molti anni fa in qualche tipologia di lavorazione e che la loro presenza poteva risalire agli anni Cinquanta.

Dai rilievi dell’Arpat e dalle analisi della Asl non furono rilevate “effetti negativi sulla salute” e comunque dalle indagini emerse che l’uranio non sarebbe stato usato per le lavorazioni dello stabilimento di Sesto.

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