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Sesto Sesto Fiorentino / Via Venezia

Oltre 2000 firme per salvare le ulivete di Querceto

Le firme sono raccolte dal comitato di cittadini "Salviamo il verde pubblico a Querceto" contro la costruzione di 45 alloggi di edilizia residenziale

Sono quasi 2000 le firme per salvare le due ulivete di Piazza Bologna e Via Venezia raccolte dal comitato di cittadini “Salviamo il Verde pubblico a Querceto”.

Una protesta nata dopo l'approvazione del regolamento urbanistico che prevede la costruzione di nuove case, ben 45 alloggi di edilizia residenziale abbattendo un numero molto alto di olivi e anche alcune aree verdi della zona.

Molti i tentativi che i residenti di Querceto hanno fatto per trovare una mediazione e salvare il loro verde, ma dall'amministrazione comunale arriva una sola parola no, il progetto va avanti.

La scorsa settimana il comitato assieme all'associazione Antico Borgo di Querceto hanno presentato 4 osservazioni, nelle quali si ribadiva la contrarietà alla cementificazione della frazione di Querceto e si chiedeva di trovare un'altra soluzione. La novità è che nelle osservazioni sono stati anche sollevati problemi per la costruzione degli alloggi relativi ad alcuni vincoli. I terreni sono stati donati con due vincoli ben precisi. Il primo è che doveva rimanere come area di verde pubblico e l'altro di patrimonio indisponibile. A questi si aggiunge quello di vincolo paesaggistico – ambientale poiché sono zone soggette a rischio idrogeologico.

“ Sotto Via Venezia scorre il Gavine – spiegano dal Comitato – tombato. Un torrente che è stato coperto. Un rischio quando ci sono precipitazioni molto forti. Sappiamo tutti quello che è successo a Genova per un torrente tombato”.

Non solo di carte bollate, post su facebook e petizioni è fatta la protesta dei residenti di Querceto, ma anche di mostre fotografiche, iniziative sportive e rievocazioni storiche. Eventi che si terranno a settembre al ritorno delle vacanze, quando l'attività del comitato riprenderà a pieno ritmo.

“Aspettiamo adesso che il comune risponda alle osservazioni che abbiamo presentato - spiega la signora Margherita Azzari consulente del Comitato – e penso che questo non avvenga prima di settembre, ci sono dei tempi tecnici da rispettare. Quello che ci interessa sottolineare è che non è la ragione degli abitanti di Querceto, ma è la ragione della legge dello stato, che in più norme impone di fare un censimento degli edifici dismessi prima di costruirne dei nuovi”.

In attesa delle risposte da parte dell'amministrazione comunale, il Comitato ha inviato copia delle osservazioni anche alla Regione Toscana, al Ministero dei Beni culturali oltre che a tutte le associazioni ambientaliste tra cui Italianostra che ha presentato essa stessa un'osservazione.

“Stiamo inoltre facendo – continua la signora Azzari – anche una capillare ricerca su vecchi atti notarili per capire e documentare bene tutti i vincoli potrebbero esserci. Vogliamo essere inattaccabili. Stiamo anche lavorando per proporre soluzioni alternative. Adesso dobbiamo solo aspettare”.

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