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Martedì, 16 Aprile 2024
Sesto Sesto Fiorentino

Pit, nuova commissione congiunta in Consiglio regionale

Oltre agli amministratori locali sono stati ascoltati anche i rappresentanti di Arpat, Consorzio di Bonifica, Ispo e Direzione delle politiche ambientali della Giunta Regionale

Giornata dedicata al Pit quella di ieri in consiglio regionale. La Commissione congiunta trasporti e territorio ha ascoltato durante la mattina i rappresentanti del Consorzio di bonifica dell'area fiorentina, Arpat e della direzione delle politiche ambientali della Giunta Regionale e di Ispo Università di Firenze, mentre nel pomeriggio è stato il turno degli amministratori delle Provincie e dei Comuni interessati.

Durante la mattina si è parlato di fattibilità idraulica, inquinamento acustico e atmosferico, rischi per la salute dei cittadini riguardo alla proposta di integrazione del Pit e la definizione del Parco agricolo della Piana e per la qualificazione dell'aeroporto di Firenze.

Secondo il presidente del Consorzio di Bonifica Marco Bottino “tra le interferenze con la viabilità si impatta su via dell’Osmannoro e lo svincolo A11. E' necessario realizzare prima tutte le modifiche alle infrastrutture interferenti con i nuovi tracciati del reticolo idraulico, delle quali ad oggi non è dato conoscere fattibilità e costi di realizzazione, poi realizzare il nuovo reticolo idraulico e infine, eseguire i lavori per la realizzazione della nuova pista”.

Nel suo intervento il presidente Bottino ha ricordato anche un noto studio relativo alle interferenze tra opere pubbliche di bonifica e pista aeroportuale. Bottino, inoltre, ha parlato delle modifiche che dovrebbero essere fatte dall'eliminazione del Canale della Dogaia, alla regimazione del fosso dei Giunchi allo spostamento del Fosso Reale e la destinazione del relitto d'alveo dello stesso fosso per la sicurezza idraulica del Polo universitario.

Non sono mancate di certo le cifre, infatti il presidente Bottino concludendo il suo intervento ha sottolineato che i costi di massima stimati variano dai 18 ai 51 milioni di euro. Costi che variano a secondo delle superfici da espropriare stimate in circa 25 ettari.

Più tecnico e centrato sul livello di valutazione aeroportuale l'intervento del direttore tecnico dell'Arpat Andrea Poggi “la soglia di incompatibilità con la residenza è di 65 decibel. Con la pista attuale e 35mila movimenti annui con classe Lva tra 50-70 si registrano 11mila persone disturbate; con la pista parallela convergente e 45 mila movimenti annui se ne registreranno 6mila 740”.

Poi è stata la volta di Michela Baccini dell'Ispo che ha parlato delle patologie interessate al fenomeno aria-ambiente nel territorio fiorentino, mettendo l'accento sulle malattie cardiovascolari, respiratorie e tumorali e ha sottolineato la necessità di “misure di contenimento perchè il numero dei decessi attribuiti e di malati non è trascurabile”.

Preoccupazione per come sta andando avanti tutta la questione del Pit e della pista dell'aeroporto è stata espressa anche dal neo sindaco di Campi Bisenzio Emiliano Fossi: “La Piana non può essere considerata un’accolita di conservatori, come amministratore l’impatto ambientale e sanitario è ciò che mi preme più di ogni altra cosa”.

Critico e pieno di domande l'intervento del primo cittadino di Sesto Fiorentino Gianni Gianassi che oltre a chiedere delucidazioni sulla committenza dello studio sullo sviluppo dello scalo di Peretola, il costo e il professionista che l'ha eseguito, ha sottolineato anche come , “come si può presentare una delibera cosi importante senza nessun supporto né di tempi di realizzazione, né di dati economici”.

“Per la terza volta consecutiva – conclude il sindaco di Sesto - i nostri dirigenti regionali del Partito democratico, non sono stati a sentire gli interventi dei loro colleghi amministratori pubblici e sapranno i risultati di questa udienza dai vertici”.

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